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martedì 18 dicembre 2012

E sopra splendeva un cielo stellato

Un romanzo ironico, in un mondo dove è stato dimostrato che Dio non esiste e dove i protagonisti si trovano nella difficile situazione di dover ripensare all'etica partendo dal "basso", con gli inevitabili pasticci che ne conseguono.
Né il commercio di sensi di colpa del Fratello, né quello di coscienze di Immanuel sono sufficienti a risolvere il problema. Anzi, sembra che le cose siano destinate a ingarbugliarsi sempre più.
Sarà nel ricordo del suo amore per Samantha e negli oggetti – il Vocabolario saccente, il Bar Spo(r)t e la Strada – che Immanuel troverà dei preziosi interlocutori, spesso in grado di risolvere con immediata saggezza i quesiti più ingombranti di un'umanità che sembra destinata ad andare alla deriva.




RECENSIONE

Romanzo surreale, com’è nelle corde della sua autrice, ma interiorizzato e ricco di sfumature, dove non solo gli esseri umani, ma anche gli oggetti hanno una voce e una personalità, e contribuiscono a fornire interessanti chiavi di lettura; un romanzo fiabesco, ma che, nei tormentosi dubbi del protagonista Immanuel (nome non certo scelto a caso), ci conduce attraverso le asperità di una ricerca etica tanto estenuante quanto sincera.
Le nostre azioni richiedono una responsabilità personale, diretta; e non mediata da valori morali o religiosi ereditati passivamente. Claudia Maschio vuole che la ricerca di Immanuel parta da zero, e perciò impone, al suo mondo letterario, una premessa tanto semplice quanto tremenda: Dio non esiste. Proprio così. Avete letto bene. È l’irrefutabile, inconfutabile dimostrazione con cui deve fare i conti l’umanità descritta in E sopra splendeva un cielo stellato. Senza una morale imposta dall’Alto, su cosa basare, allora, le norme di un comportamento etico? La nostra umana ragione basta a dirci cosa sia giusto e cosa sbagliato?
Al di là delle mille delizie dell’intreccio, oltre il divertimento, oltre le idee che si succedono vivide come un gioco di arcobaleni, ciò che rimane al lettore è soprattutto la cupa visione di un’umanità disorientata, sconfitta. Un’umanità che, infrante le tradizionali “verità”, si scopre incapace di costruire da sé nuove norme di comportamento. Gli sprezzanti palliativi offerti da Immanuel e dal Fratello, che si mettono a vendere coscienze e sensi di colpa a un pubblico affamato di facili dogmi, suonano ai nostri orecchi quasi come una beffa. Solo il ricordo dell’amore di Immanuel per Samantha, esasperato nella nostalgia e nel rimpianto, continua a mantenere intatti i suoi ideali. L’amore – sembra dirci Immanuel – è l’unica “metafisica” ancora possibile, in un mondo privo di Dio.
Siamo di fronte a un conte philosophique, dunque, e a ben ragione, dato che è proprio la protagonista Samantha – evidente alter ego dell’autrice – a dichiarare che i più grandi filosofi sono proprio i romanzieri. Definizione che mi trova perfettamente d’accordo.

Oliviero Canetti

Visto il tema, un ottimo regalo, adattissimo al Natale!
Potete trovarlo nelle migliori librerie, on line, ma più facilmente sul sito di Edizioni PerSempre, a questo link.

Claudia Maschio
E sopra splendeva un cielo stellato
Edizioni PerSempre
Novembre, 2012
ISBN 9788888583396
Pagg. 164, prezzo € 10,00.


sabato 14 aprile 2012

Ordinarie farneticazioni

Claudia: - Tocca proprio?
Dario: - Pare di sì.
Claudia: - Non verrà nessuno, è anche previsto pioggia. Al massimo, i soliti quattro gatti...
Dario: - Tutti parenti e amici.
Claudia: - Mi basterebbe che venissero almeno loro!
Oliviero: - Io vengo.
Dario: - Lo dici sempre, ma io non ti vedo mai, alle nostre presentazioni.
Oliviero: - Però avrai notato una pianta di ficus, in fondo alla sala. Ebbene, quella pianta, sono io.
Claudia: - Mai visto una pianta di ficus, alle nostre presentazioni!
Oliviero: - Potresti giurare che non ci fosse?
Claudia: - No, ma...
Oliviero: - Ecco.
Dario: - A me, una volta, sembra di aver visto qualcosa di vegetale...
Claudia: - Non lasciarti condizionare: erano le tartine agli asparagi.
Oliviero: - Ci saranno tartine agli asparagi, alla presentazione della Scandinavia vichinga?
Claudia: - Forse, non so, devo ancora prepararle.
Oliviero: - Se non ci sono, non vengo.
Dario: - Le piante di ficus non mangiano tartine.
Oliviero: - Vero, ma andiamo ghiotte per quelle agli asparagi.
Claudia: - D'accordo, tartine agli asparagi, poi non lamentarti per l'odore della pipì.
Oliviero: - Le piante di ficus non hanno un apparato urinario.
Dario: - Di norma, non dovrebbero neppure parlare.
Oliviero: - Di norma, gli scrittori che stanno per presentare un loro libro non dovrebbero essere così disfattisti.
Claudia: - La fai facile tu. Io sono timida, mi agita parlare in pubblico.
Oliviero: - Non avevi detto che ci saranno giusto quattro gatti? Se il vostro romanzo è scritto da cani, li fate scappare di corsa.
Dario: - Spiritoso! E se il nostro romanzo fosse scritto da serpenti?
Oliviero: - Per strisciare sotto i quattro gatti?

Oh, per carità, via da queste assurde farneticazioni! Scusate, amici, non leggete quel che c'è scritto sopra, partite da qui.
Da qui, capito?
Dario ed io, venerdì 20 aprile, parleremo, con orgoglio smisurato, vantandoci come delle dive dell'avanspettacolo, del nostro ultimo romanzo, Agenzia Senzatempo - Viaggio irreale nella Scandinavia vichinga.
Snobberemo, di regola, ogni domanda che ci verrà posta, perché siamo fatti così, compatiteci, se potete.
Alla fine, dopo che avrete stoicamente reso omaggio alla nostra prosa, un aperitivo con i vini gentilmente offerti dai miei cugini Andrea e Anna Maschio, nonché una marea di tartine agli asparagi.

Dario: - A me gli asparagi non piacciono.
Claudia: - Ne facciamo anche al prosciutto, al salame, ai gamberetti... Oh, basta, non ne posso più!
Oliviero: - Hai dimenticato la locandina.
Claudia: - Tocca sempre pensare tutto a me... Eccola!




Alla presentazione - stanti le tartine agli asparagi - sarà presente anche l'esimio professor Oliviero Canetti, che ha firmato - tra tanti saggi e articoli assai più prestigiosi - anche la presentazione della mia sceneggiatura A due passi dalla morte del sole.

N.B. Sono graditi gatti (anche in numero superiore a quattro), cani, serpenti e sono ammesse, previa esibizione di un documento di riconoscimento, anche creature aliene, come elfi, giganti, nibelunghi, commercialisti e avvocati.

venerdì 6 aprile 2012

Ed è subito Pasqua


Neppure ci eravamo ripresi dalle feste di fine e inizio anno e dai tormentoni del Carnevale e dei pesci d'aprile, che eccoti piombare addosso la Pasqua.
Si usa fare gli auguri per Pasqua?
Ho perso il bon ton delle grandi occasioni, per sicurezza provo ad inventarmi qualcosa: per Pasqua, vi auguro di rompere un sacco di uova, ma di non farvele rompere da nessuno.
Fa un po' schifo, ma amen: tipico effetto della depressione prefestiva.

Tranquilli, la Pasqua passa in fretta.
Quasi subito dopo, 20 aprile, vi aspettiamo per la presentazione dell'ultimo grande successo dell'Agenzia Senzatempo.


Fatevi un nodo al calzino, alla cravatta o alla gomena, ma non mancate!!!

venerdì 24 giugno 2011

Agenzia Senzatempo - Viaggio irreale nella Scandinavia vichinga

Siamo felici di annunciare l'uscita del nostro terzo viaggio irreale nella mitologia, sperando che non sia anche l'ultimo...
Almeno in cartaceo e almeno per ora.
Tutto dipende da quanto venderemo, ahimè!
Quindi, rimboccatevi le mani e fate un po' di pubblicità, caspita!

Agenzia Senzatempo - Viaggio irreale nella Scandinavia vichinga si svolge nella fredda, gelida, Scandinavia medievale. Be', solo in parte, visto che Virgilio Senzatempo riuscirà a condurre la sua carrozza lungo il Ponte Arcobaleno, fino ai tetti dorati di Ásgarðr, dove i nostri impavidi viaggiatori vivranno avventure mozzafiato.




Come di consueto, una ricostruzione attenta e filologica del mito, ma soprattutto un romanzo di ampio respiro, ricco di colpi di scena.
Tra i protagonisti, anche Snorri Sturluson, autore dell'Edda e personaggio di particolare spicco nella Scandinavia medievale, anche se non sempre (anzi, quasi mai), per motivi eclatanti.
La profezia di una veggente, prima del viaggio, offrirà lo spunto per il susseguirsi degli eventi, a volte felici, altre molto meno, che condurranno i nostri verso una vera e propria corsa contro il destino e la sua apoteosi nel Ragnarök.
Rompini, in gran forma, interverrà di nuovo a modificare il corso della storia, dando consigli idioti a Snorri e trovandosi impelagato in una situazione senza speranza.
Latinis, tormentato dall'incubo della veggente, dalla faciloneria del signor Senzatempo e dalle minacce del dio Thor, suderà freddo fino all'ultimo.
Pur trovandosi a rischiare più degli altri, Sofia sarà la sola che...
No, se vi dico anche questo, poi non leggete più.

Un romanzo imperdibile, sia per gli appassionati, sia per chi non conosce affatto la materia.
Che aspettate?
Attendiamo un vostro spassionato parere!


Sul sito Bifröst, una dettagliata presentazione del libro e la possibilità di acquistarlo con il 20% di sconto.

mercoledì 1 dicembre 2010

Per un magico Natale!

Amici, per una volta, vogliamo arrivare a Natale sapendo qualcosa di più su questa festa tanto amata?
Se volete approfondire l'argomento, questo è il libro che fa per voi (senza contare che potrebbe anche essere un simpatico ed utile regalo natalizio, al posto delle solite sciocchezze comprate di tutta fretta all'ultimo minuto)!


Storia e magia del Natale è un saggio scritto con molta semplicità, ma anche rigoroso nei riporti delle fonti.
Il libro si suddivide in sei capitoli, che affrontano altrettante tematiche relative al periodo natalizio:
  1. Natale. Le origini antiche di questa festa, divenuta in seguito il "compleanno di Gesù". La storia del presepe, da chi fu inventato e il simbolismo dei suoi protagonisti. Da dove trae origine la tradizione dell'albero di Natale.
  2. Babbo Natale. Dal precursore - San Nicola di Bari - fino alla sua definitiva consacrazione come portatore di doni ufficiali del Natale grazie ad una campagna pubblicitaria della Cocacola. E come mai viaggia su una slitta trainata da renne.
  3. Gesù bambino. Un'analisi dei Vangeli canonici e apocrifi, per scoprire i retroscena della nascita del celestiale bambino, destinato ad influenzare profondamente la cultura occidentale. Ma anche la risposta ad alcune intriganti domande: quando è nato davvero Gesù? L'anno zero è mai esistito?
  4. Santa Lucia. Un capitolo dedicato alla santa che viene festeggiata poco prima del Natale, con un excursus sul suo culto e sulle tradizioni sorte intorno alla sua figura.
  5. Capodanno. Un percorso a ritroso nel tempo per scoprire come è nata l'usanza di celebrare la fine dell'anno con botti e fuochi d'artificio. Ma anche alcune divagazioni sul Capodanno celtico (Halloween) e su altre festività connesse al Capodanno, come la Candelora e i Giorni della merla.
  6. Epifania. Storia delle origini di questa antica festa e, naturalmente, tre paragrafi dedicati ai Magi, alla stella che li avrebbe guidati da Gesù e ai doni che, secondo la tradizione, portarono al bambino di Betlemme. Non poteva mancare, infine, la Befana, che tutte le feste porta via.
Alla fine di ogni capitolo, sono riportate 3 fiabe a tema, a volte tratte dalla tradizione italiana, altre frutto della fantasia. 18 fiabe corredate di illustrazioni, che potranno piacevolmente intrattenere grandi e piccini.

Ma non è finita: dello stesso libro è disponibile anche una versione appositamente pensata per i bambini delle scuole elementari.



La magia del Natale raccontata ai bambini trasporta i piccoli lettori, a cui la voce narrante si rivolge nel corso del libro, in un fantastico viaggio alla scoperta di tutti i retroscena delle feste di fine anno.
Nonostante i contenuti siano stati resi più accattivanti e adeguati ad un pubblico di bambini, la struttura rimane la medesima di Storia e magia del Natale, con gli stessi capitoli e paragrafi.

Per finire, una terza sorpresa. Dopo il viaggio nel passato e nelle tradizioni di Storia e magia del Natale, un libro che permette di viaggiare ancor più lontano.


La magia del Natale del mondo è un vero e proprio giro intorno al mondo, per conoscere da vicino tutte le usanze che accompagnano il Natale nei cinque continenti.
  1. Il libro si apre con alcune pagine introduttive sull'origine ed evoluzione delle religioni, in modo da fornire al lettore gli opportuni strumenti per cogliere le diversità che sussistono tra i vari paesi e continenti.
  2. L'Avvento. I preparativi al Natale, le tradizioni folcloristiche, i mercatini caratteristici di molti paesi, non solo europei. E, naturalmente, l'attesa del tanto amato vecchino a bordo della slitta trainata da renne.
  3. I Santi del periodo natalizio. Un excursus alla scoperta della vita e delle tradizioni legate ai Santi che, a partire dall'Avvento, corollano il periodo di fine anno: tra gli altri, San Martino, Santa Lucia, San Tommaso, i Santi Innocenti e, naturalmente, San Silvestro.
  4. Il Natale nel mondo. Un giro a curiosare sulle abitudini che caratterizzano il giorno della vigilia e di Natale nelle case di Europa, Asia, Africa, America e Oceania. Con un elenco dei modi di dire "Buon Natale" in tutte le lingue del mondo.
  5. Capodanno. Le profonde diversità con cui viene vissuta questa festa, da una parte all'altra del mondo. in relazione alle religioni e alle mitologie che ne hanno dato la nascita. Ma anche la scoperta di tradizioni particolari e inaspettate, paese per paese.
  6. Epifania. La magia della dodicesima notte, la riscoperta dei Magi come simbolo dell'unione tra i popoli e una carellata sui festeggiamenti organizzati nei cinque continenti per il giorno di chiusura del periodo natalizio.
  7. Nel magico mondo di fiabe e leggende. Le fiabe legate al Natale e la loro simbologia. Tra portatori di doni, leggende su Gesù e animali prodigiosi, un finale fantastico e coinvolgente.
Anche questo volume è corredato di 3 fiabe alla fine di ogni capitolo, per un totale di 18 incantevoli storie che allieteranno il Natale di grandi e piccini.

Tutti e tre i libri sono reperibili su Ibs:
Claudia Maschio - Storia e magia del Natale - euro 19.
Claudia Maschio - La magia del Natale nel mondo - euro 19.
Claudia Maschio - La magia del Natale raccontata ai bambini - euro 15.

Oppure potete richiederli alla nostra rivendita di fiducia, la mitica Libreria De Santis, libreriadesantis@bifrost.it, al prezzo scontato di euro 17.00 (i primi due) e di euro 13.50 (il terzo), e senza spese di spedizione.

Che altro dirvi per convincervi a non farvi mancare uno di questi due libri?
Nulla, perché a Natale tutti sono più buoni e sono sicura che non sarete proprio voi a fare le pecore nere!

martedì 9 novembre 2010

"Mitica" presentazione di "Agenzia Senzatempo - Viaggio irreale nella Britannia di Merlino e Artù"

Appuntamento imperdibile, amici!
Perché?

Ve lo spiego subito dopo la locandina.


1) Saremo presenti sia io sia Dario, il che vi consentirà di sbizzarrirvi in complimenti o (come un po' ci aspettiamo e anche speriamo) in sferzanti critiche (sempre che non siano dei piatti "non mi è piaciuto" e morta lì).
2) Saranno presenti l'editrice Lara Saccalani e l'illustratrice Licia Massella, quindi una ghiotta occasione per conoscere entrambe e por loro tutte le domande che volete (ecco, chiedete a loro, che noi amiamo più scrivere che parlare).
3) Assisterete ad una presentazione volutamente informale, dove l'aperitivo promesso in locandina verrà sorseggiato durante e non alla fine. Ah, sarà Jenkins stesso a servirlo, sempre se non ci tira un bidone. Nel caso, improvviseremo una soluzione lì per lì.
4) All'inizio della presentazione, ogni partecipante verrà dotato di alcune pallottoline di carta. Se doveste trovare noioso uno dei nostri discorsi, siete autorizzati a bersagliarci senza pietà. Ah, prima che qualcuno abbia questa bella pensata, non siamo disposti a cambiare le pallottoline di carta con uova marce o pomodori maturi. Portate pazienza...
5) Se le altre quattro non ci sono riuscite, sono certa che questa sarà la notizia che vi convincerà a venire: potrete acquistare il nostro libro e farvelo autografare in diretta! Eh?

Bene, non so più con cosa allettarvi... Uno spogliarello? No, non ho l'età. L'aperitivo c'è già. Il Bugna bunga lo lascio volentieri a silvio.

Vabbe', proviamo a giocare un'ultima carta.
Il nostro romanzo, come dice la locandina, ha davvero rivoluzionato la fantasy. La fantasy non lo sa ancora, ma prima o poi dovrà capitolare, arrendersi all'evidenza. Mi spiace, immagino che ci resterà male, poverella.
Ecco, se siete curiosi di scoprire in che modo siamo riusciti a rivoluzionare questo genere, tanto amato da grandi, piccini e medi, fatevi un nodo al fazzoletto, alla sciarpa o ai lacci delle scarpe e non mancate di presentarvi alla libreria Paginadodici di Corte Sgarzerie 6a di Verona il 19 novembre alle ore 18.00!

E non mancate neppure di avvisare i vostri amici!

martedì 5 ottobre 2010

L'Irlanda celtica in "premio" al quiz fantasy di Celtic World

Proprio così! Il volume Agenzia Senzatempo - Viaggio irreale nell'irlanda celtica verrà assegnato in premio ai tre abili solutori del quiz che si terrà nei prossimi giorni sul sito di Celtic World. http://www.celticworld.it/
Una ghiotta occasione per dare sfoggio di cultura e assicurarvi un libro che potrete regalare a un amico o a un parente in occasione del compleanno, di Natale o di Halloween (l'antico capodanno celtico). Se, poi - ma non ci crediamo - voi stessi ancora non lo avete letto... ecco il momento giusto per immergervi nel romanzo fantasy che ha rivoluzionato la fantasy, senza troppo sforzo e senza mettere mano al portafogli.
La partecipazione al quiz richiede unicamente l'iscrizione al sito di Celtic World, cosa semplicissima anche per i dinosauri del web.
Sì, lo so, qualcuno di voi alzerà gli occhi al cielo. "Non bastavano le lotterie, i quiz televisivi, i gratta e vinci, i gratta e parcheggia a demolire l'amore per la cultura ed il sapere?"
Condivido il parere di voi polemici, ma prendetela con spirito. Se non altro, per una volta, in palio non ci sono soldi, ma proprio... cultura! Magari potrebbe essere il "la" per cambiare il modo di intendere il quiz, che, nella sua intrinseca natura, è tutt'altro che stupido o avvilente. Non dimentichiamo che il gioco, nell'antichità, era una questione molto seria, spesso interrelata ai culti. Quindi, rimuovete dall'inconscio "Chi vuol essere milionario?" e mettete alla prova le vostre conoscenze del mondo celtico!
E, nel caso riusciste a vincere, non dimenticatevi di contattarci sul blog per esprimere un parere sul libro!!!

sabato 18 settembre 2010

Peter Pan sta volando tra i caratteri di stampa


A giorni è prevista l'uscita del nuovo libro della serie "Agenzia Senzatempo" , dove il mitico Virgilio conduce i lettori in rocambolesche avventure nella letteratura per ragazzi.

Protagonisti, oltre i soliti amici, quali il ragioniere Rompini, Sofia, suo fratello Nicola e la terribile maestra Bocciasomari, saranno James Matthew Barrie, autore di "Peter Pan" e i personaggi che popolano il suo mondo, come Capitan Uncino, i bimbi smarriti e il serafico coccodrillo.

Che succederà in questa nuova indagine della Senzatempo?
E perché proprio Peter Pan?

Se non lo troverete troppo banale, perché Peter Pan è il simbolo di una ribellione al già scritto, al già visto, alla quotidianità. Il suo è un irrompere negli schemi prestabiliti, anche se in modo inconsapevole... Ma è proprio in questo che sta il suo imperituro fascino e la sua... ambiguità.

Il bambino che non voleva crescere, che non è mai cresciuto, ce lo portiamo tutti nel cuore.
Ok, non tutti, molti se lo sono dimenticato.
Il nostro libro ha come target chi non se lo è dimenticato.
E, con questo, ho detto tutto.

La trama

Il signor Virgilio Senzatempo, storico dell’irrealtà, riceve una curiosa lettera, simile a un foglio di pergamena strappato da un libro antico.



Virgilio ha ragione di credere che l’autrice della missiva sia Wendy Darling, l’eroina del celebre romanzo di James Matthew Barrie, come spiega ai suoi accompagnatori.

Virgilio sedette su una poltrona. “L’importante è che siamo partiti. Ormai nessuno può impedirci di raggiungere il signor Barrie, a Londra.”
Sofia sgranò gli occhi. “James Matthew Barrie? L’autore di Peter Pan? Allora è stato lui a contattarla!”
“A dire il vero no.” Lo storico dell’irrealtà si strofinò il mento. “Che dirvi? Si tratta di una questione alquanto bizzarra.”
“E si capisce, poffarbacco!” La Bocciasomari sbuffò. “Avanti, sentiamo cos’altro ha escogitato la sua mente perversa!”
Virgilio trasse di tasca un foglio di pergamena. “Ecco, non so neppure se possiamo considerarla una lettera…”
“Dia a me, capo!” Rompini, lente di ingrandimento in mano, prese il foglio e lo rigirò più volte, esaminandolo con cura. “È stato strappato da un quaderno.”
Nicola scoppiò a ridere. “Ottima deduzione, ragioniere. Ma cosa c’è scritto?”
“La grafia sembra femminile. Noi maschi, si sa, scriviamo in modo incomprensibile, specie i dottori.” Rompini si sistemò il berretto scozzese e sentì su di sé lo sguardo insofferente della Bocciasomari. “Vediamo un po’…” Il ragioniere lesse lentamente, fino a giungere alle ultime righe. “Senza un intervento esterno, lo so sottolineato due volte – né io né i miei fratelli potremmo mai fare ritorno a casa.”
Sofia batté le palpebre. “Sembrerebbe che sia stata Wendy Darling, la protagonista femminile di Peter Pan, a scrivere questa pagina. Ma perché lo avrebbe fatto?”

Già, perché?

Virgilio Senzatempo, deciso a risolvere il mistero, parte per la Londra edoardiana, accompagnato dal suo eterogeneo seguito. Lì vengono ospitati da Barrie e dalla sua amabile consorte, dopodiché raggiungono l’Isola-che-non-c’è, dove incontrano i protagonisti del romanzo e scoprono retroscena e nuovi aspetti dell’universo creato dallo scrittore inglese.

Il romanzo, pur fedele al capolavoro di Barrie, costituisce una vicenda nuova, volta a esplicitare lo spirito che sottende Peter Pan, i riferimenti autobiografici e il significato delle molteplici metafore disseminate nei capitoli del libro.

Cosa rappresenta il bacio posto all’angolo della bocca della signora Darling? E il Coccodrillo tanto temuto da Capitan Uncino?

E, soprattutto, chi era Peter Pan? Il bambino che non voleva crescere, sconcerta per la sua incapacità di provare sentimenti e ricordare il passato. Al contrario, Wendy dimostra non solo di essere capace di amare, ma anche di aver compreso che crescere è una bellissima avventura, e che, nella vita, fantasia e realtà sono due aspetti che necessitano l’uno dell’altro per sussistere.

lunedì 23 agosto 2010

Nonsolospade al festival celtico di Nubilaria




Grazie all'amico Carlo Recalcati (in arte "Kal"), fondatore dell'Associazione Culturale Bibrax, per la divulgazione e la diffusione della cultura celtica, Dario ed io presenzieremo al Nubilaria Celtic Festival 2010, lo straordinario raduno celtico di Novellara (dalle parti di Modena e Reggio Emila, ma lo si trova facilmente: basta vedere dove si fa più casino nella zona). Il ricco e variegato programma lo trovate qui.

Il nostro appuntamento è previsto per le 17.00 di sabato 4 settembre. Il titolo è: "L'epica gallica e il ciclo arturiano", e non abbiamo idea di cosa diremo. Improvviseremo, come sempre. Ma i temi portanti saranno - va da sé - i primi due libri scritti per la serie mitologica dell'Agenzia Senzatempo. Viaggio irreale nell'Irlanda celtica e Viaggio irreale nella Britannia di Merlino e Artù.
Ora, suppongo che tutti e voi nostri 16 lettori abbiate di meglio da fare che venire a Novellara, nella sconfinata ed insidiosa Emilia, per ascoltare cose che già avete trovato nei nostri libri. Sempreché li abbiate letti (cosa non facile vista la distribuzione non proprio capillare...). Magari, però, stante che noi non siamo i migliori promotori di noi stessi, potreste darci una mano divulgando la notizia.
O no?
Cerco di convincervi con un escamotage (da poco, come capirete).

Ecco un'anteprima tratta dal libro: Agenzia Senzatempo - Viaggio irreale nella Britannia di Merlino e Artù.

La nascita di Arthur

Alla morte di Emrys Wledig, suo fratello Uthyr salì al trono e subito fece chiamare Myrddin affinché gli rivelasse il futuro.
“Ricordi la cometa che apparve in cielo alla morte di tuo fratello?” esordì l’incantatore. “Eri tu, invero, il drago di fuoco che l’astro ci ha mostrato e, proprio in virtù di quel prodigio, sei divenuto re di Prydein. Il raggio che usciva dalla sua bocca preannunciava che avrai un figlio potentissimo, il cui dominio si estenderà su tutto il continente.”
Pensieroso e turbato, Uthyr ordinò che venissero forgiati due draghi d’oro simili a quello mostrato dalla stella. Uno lo destinò alla cattedrale di Caer Wynt, l’altro lo tenne per sé, affinché lo accompagnasse in battaglia. Per questo motivo, da quel giorno egli venne chiamato Uthyr Penndragwn, il Capo dei Draghi.
Ma era destino che la pace tanto faticosamente conquistata non dovesse durare a lungo. Il figlio di Hengist, Octa, che re Emrys Wledig aveva magnanimamente risparmiato anni prima, tornò ad insidiare Prydein. I Sassoni si sollevarono nelle province settentrionali dell’isola e occuparono tutte le roccaforti da Alba a Caer Efrawg. Nemmeno l’intervento di Uthyr riuscì a placare la loro furia, e i Britanni furono costretti ad indietreggiare fino alle dirupate pendici del Mynydd Daned, ove si asserragliarono.
Durante la notte, il re domandò ai suoi uomini quale fosse, a loro parere, il modo migliore per sferrare un attacco ai nemici. Gwrleis ap Sardawg, wledig del Cornyw, prese la parola. “I pagani sono più numerosi di noi. Se aspettassimo l’alba, andremmo di certo incontro a una sconfitta. Mentre, se approfitteremo del buio, li coglieremo di sorpresa e avremo maggiori probabilità di riuscire a sopraffarli.”
Il saggio parere di Gwrleis venne ben accolto e, armati di tutto punto, Uthyr e i suoi guerrieri si mossero verso l’accampamento di Octa. Piombarono compatti in mezzo alle schiere nemiche, con le spade sguainate. Presi alla sprovvista, i Sassoni non riuscirono ad organizzare prontamente la difesa e vennero sbaragliati.
Dopo la vittoria, Uthyr si recò a Llundein e ordinò che i prigionieri, tra cui Octa, fossero rinchiusi nelle prigioni della città.
Poiché la Pasqua era imminente, il re dispose che venisse organizzata una cerimonia solenne, a cui invitò tutti i nobili britanni. Tra gli ospiti erano presenti anche Gwrleis e sua moglie Eigyr, figlia di Amlawdd Wledig, una delle dame più belle di Ynys Prydein.
Come Uthyr la vide, se ne innamorò e, da quel momento, non ebbe attenzioni che per lei. Si premurava che non le mancassero vassoi colmi delle migliori pietanze e coppe d’oro piene di vino. Ma soprattutto le sorrideva, la dardeggiava con lo sguardo e scherzava con lei, incurante degli altri ospiti e di suo marito.
Gwrleis fu talmente infastidito dall’esplicito corteggiamento che il re faceva alla sua sposa, che si alzò da tavola e abbandonò platealmente la sala, senza salutare il sovrano.
Sconcertato, Uthyr mandò dodici uomini a richiamarlo. “Esigo che Gwrleis torni indietro a scusarsi. Se non obbedirà, lo priverò delle sue terre e del suo rango.”
Ma Gwrleis non volle saperne. “No! Ho subito io l’oltraggio più grave! Per Dio che ha creato la luce, non tornerò indietro, né chiederò perdono. Dite a re Uthyr che, se vuole parlarmi, mi troverà nella mia fortezza di Dinblod. Venga, e io gli darò l’accoglienza che merita!”
Irritato da questa riposta, Uthyr radunò l’esercito ed entrò in Cornyw.
Non disponendo di mezzi adeguati a contrastare l’attacco, Gwrleis si appellò a chiunque volesse aiutarlo a difendere i suoi diritti contro il re. E, poiché reputava fosse troppo pericoloso per Eigyr rimanere al suo fianco, la mise al sicuro nella fortezza di Tintagel, con un gran numero di guerrieri a difenderla. La donna restò sola tra quelle possenti mura, in pena per il marito e triste per i molti uomini che avrebbero trovato la morte a causa di quella sciocca contesa.
Gwrleis si ritirò a Dinblod, dove venne presto raggiunto dalle truppe di Uthyr. Per sette giorni il re assediò la fortezza, ma senza successo. Non faceva che pensare a Eigyr.
Chiamò il suo amico Ulffin, signore di Caer Sallawg, e così si confidò: “Aiutami, ti prego! La passione per Eigyr mi sta divorando a tal punto che, se non soddisferò il mio desiderio, morirò!”

“È davvero difficile consigliarti, sire. La fortezza di Tintagel, dove Gwrleis ha portato la sua sposa, si trova su una scogliera circondata dal mare e l’unico ingresso si apre su una stretta lingua di roccia. Se anche tu cercassi di espugnarla con tutte le truppe di Prydein, basterebbero tre uomini a difenderla.” Poi il volto di Ulffin si illuminò. “Tuttavia, potresti chiedere il parere di Myrddin, l’incantatore. Solo lui è in grado di aiutarti.”
Così venne convocato Myrddin. Egli già conosceva il motivo per cui Uthyr pretendeva il suo aiuto e, dentro di sé, disapprovava che avesse mandato a morire tanti uomini per soddisfare la propria lussuria.
Ma al tempo stesso, poiché i mille fili del destino non gli erano ignoti, sapeva che era necessario proseguire fino in fondo…
“Eigyr è la più fedele delle donne, e se anche tu conquistassi Tintagel, non avresti mai il suo amore” rispose l’incantatore, dopo aver ascoltato la richiesta del re. “Tuttavia potrei aiutarti ad avvicinarla con uno stratagemma. Opererò un incantesimo, in modo che tu assuma l’aspetto di Gwrleis. Poi renderò Ulffin identico al suo paggio Medaf, mentre io mi trasformerò in Brythael, suo siniscalco. Così camuffati, non avremo problemi ad entrare nella fortezza e tu potrai incontrare Eigyr. Tuttavia…”
“Sì?” domandò Uthyr.
“Mi accorderai qualunque cosa io ti chiederò, dopo che avrai soddisfatto il tuo desiderio” aggiunse Myrddin.
Il re non badò a tale richiesta, tutto preso dal pensiero che si sarebbe presto intrattenuto con Eigyr. E a sera, non appena si levò la nebbia, si incontrò con Myrddin e Ulffin.
L’incantatore sollevò la sua verga e tutti e tre mutarono fisionomia.
Poco dopo i loro destrieri galoppavano lungo la frastagliata scogliera. Giunti alle porte di Tintagel, i guardiani riconobbero Gwrleis e non esitarono ad alzare la sbarra.
Uthyr non ci pensò due volte: smontò da cavallo e raggiunse le stanze di Eigyr.
“Come mai sei qui, marito mio?” domandò la donna, meravigliata.
“Ho abbandonato la battaglia perché desideravo trascorrere la notte con te, la più cara tra le donne” rispose Uthyr, con la voce di Gwrleis. E in questa risposta, almeno, era sincero.
Mentre il re dava sfogo alla propria passione, le sue truppe, lasciate ad assediare la roccaforte di Dinblod, ne abbatterono le mura e nello scontro il vero Gwrleis cadde ucciso.
Albeggiava quando i soldati cornici giunsero a Tintagel, recando a Eigyr la notizia che il suo sposo era morto. Uthyr, che indugiava ancora tra le coltri in svaghi amorosi, si precipitò fuori dalla camera.
Figuratevi lo stupore dei soldati quando videro il loro signore, vivo e vegeto!
Una volta che costoro ebbero spiegato il motivo del loro sconcerto, Uthyr scoppiò a ridere. “Vi siete ingannati. Come vedete, non sono affatto morto! Mi rammarico, però, che la mia fortezza sia stata distrutta e i miei uomini uccisi. Ora c’è il rischio che il re di Prydein si diriga qui, pertanto credo sia più prudente andargli incontro e cercare di stringere un accordo con lui.”
Eigyr lasciò partire colui che credeva il suo sposo senza alcun sospetto. E quando, più tardi, i soldati condussero a Tintagel il corpo senza vita di Gwrleis, ella cadde in un pianto straziante.
Nel frattempo, Uthyr e i suoi compagni avevano cavalcato fino alle sponde di un ruscello. Myrddin lavò i loro volti, affinché riacquistassero le sembianze originali, quindi il re tornò al suo campo, dove i soldati lo informarono della morte di Gwrleis.
Ora che la passione era scemata, Uthyr si rese conto di non aver odiato il signore del Cornyw fino al punto da desiderarne la morte e, addolorato, si riunì con Ulffin e Myrddin per decidere il da farsi.
“Sire, poiché non puoi mutare il passato, dovrai offrire un risarcimento alla giovane vedova” disse Myrddin. “Prendila in moglie e abbi cura di lei. Ma non rivelarle mai cos’è accaduto questa notte.”
“Lo farò di buon grado” promise Uthyr.
“Ricorda inoltre che hai giurato di esaudire qualunque desiderio io ti avrei esposto” aggiunse l’incantatore.
“È vero” concesse il re.
“Ebbene, dovrai consegnarmi il bambino che è stato concepito questa notte.” Myrddin lo fissò, irremovibile. “E non dovrai rivelare a nessuno che si tratta di tuo figlio.”
Uthyr inspirò profondamente, colpito dalla richiesta. D’altronde aveva già un figlio, un giovane valoroso di nome Madawg, e la successione era assicurata. Che cosa gli importava di un bimbo di Eigyr, sul quale non avrebbe mai potuto dimostrare la paternità?
“E ora addio, sire” concluse Myrddin. “Non mi vedrai più prima che nasca tuo figlio.”

Priva di protezione dopo la morte del marito, Eigyr accettò di sposare Uthyr Penndragwn. Il matrimonio venne celebrato con un banchetto, e il re si riconciliò con i congiunti e gli alleati di Gwrleis. Poiché Uthyr non le rivelò mai quanto era avvenuto, la povera Eigyr si tormentava domandandosi chi fosse l’uomo che, con le sembianze del suo sposo, le aveva fatto visita in quella notte fatale. Ella, infatti, aveva scoperto di essere incinta ma era incapace di dire chi fosse il padre del nascituro, e la cosa la riempiva di vergogna.
“C’è solo una soluzione” disse Uthyr, conscio della terribile promessa fatto a Myrddin. “Partorirai in segreto, e il piccolo verrà cresciuto lontano da qui.”
Quando si compirono i giorni, Eigyr diede alla luce un maschio. Ligio alle istruzioni di Myrddin, Uthyr prese il neonato, lo avvolse in un panno e lo consegnò alla levatrice. “Va’ alle porte della fortezza, e affida questo bambino all’uomo che troverai ad aspettare.”
Senza comprendere la ragione di quell’ordine, la donna uscì dalla fortezza e vide nella penombra un vecchio mendicante. Senza una parola, l’uomo si impossessò del fagottello e scomparve nella nebbia.

E, se non basta a convincere gli appassionati, vorrà dire che ci dedicheremo alle barzellette.
Detto tra noi, ci stiamo già dedicando alle barzellette.
Ma questa è un'altra storia, della quale è meglio non sapere...